Dettaglio del Corso
Il rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona, anche di chi vive in carcere, è un principio imprescindibile sancito dalla nostra Costituzione. L’alto numero di suicidi tra i detenuti rappresenta un segnale di allarme sulle condizioni inammissibili che caratterizzano il sistema penitenziario italiano. Il sovraffollamento delle carceri non solo compromette la qualità della vita dei detenuti, ma influisce negativamente anche sulle condizioni di lavoro del personale penitenziario.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno, ha sottolineato la necessità di offrire ai detenuti un ambiente che li aiuti a distaccarsi dall’illegalità e dal crimine, ringraziando i numerosi operatori impegnati in questo delicato compito. Questo convegno si inserisce nel cinquantesimo anniversario della riforma dell’ordinamento penitenziario e rappresenta un’importante occasione di confronto per tutti gli “addetti ai lavori”. L’obiettivo è affrontare le problematiche tecniche e culturali legate al sistema carcerario, superando i pregiudizi del collettivo immaginario e ripensando il carcere come un “servizio di prestazioni” e i detenuti come “utenti” di tale servizio. Un momento di riflessione condivisa, nella consapevolezza che la gestione del sistema penitenziario e il rispetto dei diritti umani sono una responsabilità di tutti i cittadini, nel cui nome vengono emesse le sentenze.